Sarebbe bello se Daniele trovasse il tempo di rispondere al quesito posto da Lorenzo Casale, altro articolista del nostro blog ormai definitivamente plurifirme.
DANIELE E LA LAICITA'
di Lorenzo Casale* per
www.marioadinolfi.it
Il futuro politico di Capezzone è ormai noto essere distinto da quello dei Radicali Italiani. Tuttavia Daniele, nel suo carteggio con un sempre più farneticante Pannella, rivendica una serie di iniziative del tutto in linea con i principi della “casa madre”: il provvedimento “7 giorni per un’impresa”, il sostegno alle liberalizzazioni, gli studi su un Dpef improntato a principi realmente liberali con il gruppo dei Volenterosi ed altro ancora.
Questo elenco tuttavia sembra confermare un’opinione ormai diffusa tra i suoi sostenitori nel derby interno con Pannella - e chi scrive è disposto a farsi trasferte su trasferte per seguire le partite di Daniele - ovvero l’assenza di iniziative indirizzate sull’altro tema caro ai Radicali e a tutti i veri liberali: la laicità.
Delle mille e mille dichiarazioni che Daniele ripetutamente rilascia alle agenzie ben poche sono quelle su temi quali i Dico, l’eutanasia (caso Welby), le pressioni del Vaticano sulla trasmissione di Santoro o perché no, anche riguardo la moratoria sulla pena di morte.
A questo punto quindi, due domande sorgono spontanee.
La prima: quando Daniele cavalcava battaglie di laicità, lo faceva solamente perché obbligato in un ruolo istituzionale quale la segreteria nazionale dei radicali? E poi, a questo punto, quale sarebbe la differenza politica tra Capezzone e Tabacci, o perché no, Rutelli?

* Lorenzo Casale è laureando in Giurisprudenza. Ha scritto per il mensile EcoRoma e ha collaborato con l'Inmi Spallanzani di Roma presso le Relazioni esterne. E' autore del blog atuttiquelliche.ilcannocchiale.it . Nel dicembre 2006, quale internauta e blogger, è stato indiicato dal Time come "Persona dell'anno".
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marioadinolfi il 4/6/2007 alle 17:11 | |